Palasport DiVittorio, questione di sport o di qualcos’altro?

Intanto, vorrei subito chiarire che parla l’Alessandro Pieroni, allenatore del calcio a 5 e non dirigente della Libertas Tacito: la società tratterà in consiglio la questione e poi si vedrà cosa intenderà fare rispetto questo repentino cambiamento di orario all’interno del Palasport Di Vittorio, un cambiamento che sinceramente ci lascia, a dir poco, sorpresi. Comunque, per il momento posso solo dire, che, proprio da allenatore e quindi da persona che vive quasi quotidianamente lo spogliatoio, mi sono trovato e mi trovo in una situazione veramente imbarazzante.

Quando ho comunicato allo “spogliatoio” composto da quasi 40 ragazzi con una età compresa tra i 16 e i 35 anni, il cambiamento di orario, mi sono trovato di fronte a delle domande alle quali, sinceramente, non ho saputo dare risposta. “ Mister, ma l’assegnazione delle ore al palazzetto come avviene? Si tiene conto di certi parametri tipo la storia della società, l‘entità degli atleti tesserati, i campionati nei quali si milita oppure di altro?”, “Mah, ragazzi, cosa vi posso dire?! Che dipenda dalla storia? Non credo sia possibile dato che la Libertas Tacito nasce nel 1960 e quest’anno compie 50 anni di attività, e che proprio in corrispondenza del suo 50° compleanno, verrà addirittura premiata dal Coni con la Stella d’Oro al Merito Sportivo. Che dipenda dal numero dei tesserati? Nemmeno in questo caso mi viene da pensarlo, sono quasi 120 gli atleti che annualmente si muovono intorno alla realtà Libertas, impegnata in ben 4 diversi settori sportivi, pattinaggio artistico, pattinaggio corsa, volley e calcio a 5. Che dipenda allora dai campionati svolti? Se parliamo del calcio a 5, che poi è il settore che mi riguarda più da vicino, la Libertas, alla fin fine, come altre società che utilizzano il palazzetto, sia esse di settore che di altri sport, milita, per quanto riguarda la serie C2, in campionati di carattere regionale e per quanto riguarda la formazione juniores in campionati nazionali, quindi al pari delle altre. “Allora Mister, da cosa dipende?”, “Perché l’orario è rimasto per tutti immutato, con le altre società a 9 e 6 ore e a noi invece, lo hanno ridotto a 4ore e ½? L’unica società alla quale è stato tolto del tempo!”, “Mister, è forse una questione di tessera di partito?”, “Ahhhh, bella domanda questa!”, “..e adesso cosa rispondo?”.

E proprio perché non ho una risposta da poter dare a questi ragazzi, proprio perché nessuno dell’amministrazione comunale ha voluto convocarci, spiegare il perché di tale trattamento, faccio un appello pubblico al Signor Sindaco e al Signor Assessore allo Sport, che ci vengano a trovare, proprio al palazzetto, proprio nel nostro orario di allenamento (Lunedì e Giovedì dalle 21 alle 23) così da rispondere a questi ragazzi. Io ricordo, quando, in sede di campagna elettorale, tutti i candidati scendevano in strada a parlare con la gente, con il popolo, ebbene è l’ennesima occasione per farlo, scendere in campo (stavolta, ironia della sorte, in tutti i sensi), guardando in faccia le persone, questi ragazzi, e spiegare loro, come farebbe un genitore con i propri figli, i perché e i percome di tale evento. Saremo ben lieti e felici di ospitarli.

Non me ne vorranno in Comune di questo invito, ma fare l’allenatore non è solo una questione tecnico tattica, vuol dire anche educare, aiutare dei ragazzi a crescere, dare loro delle risposte. Diciamo sempre che i giovani sono il futuro, del mondo e in questo particolare, della nostra città, ebbene facciamogli capire come funziona questa città.